domenica 21 settembre 2014

Racconto di un Vino: Bonarda

Colli Piacentini DOC Bonarda Vino Frizzante - Le Commedie

Vitigno: Croatina 100%
Zona di produzione: colline dei comuni di Ziano Piacentino e Pianello Val Tidone.
Vendemmia: 2012 
Grado alcolico: 12% vol

Caratteristiche organolettiche

Visive: colore rosso rubino intenso.
Olfattive: profumo netto, intensamente fruttato con inconfondibili note di ribes e more.
Gustative: è asciutto, morbido, vinoso.

Abbinamenti: ideale in abbinamento a primi piatti ricchi di condimento, salumi, carni grigliate miste.
Temperatura di servizio: 14-16°C
www.lacantinaideale.it


Il mio racconto...

Colore e aspetto del vino sono a dir poco invitanti. Nel versare il vino restiamo subito affascinati dalla schiuma data dall'effervescenza del vino e dal suono accattivante. 
Al naso il vino è una full immersion di sentori di frutta rossa, piccoli ma succosi. 
Lo portiamo alla bocca e la sua morbidezza accompagnata dal solletico delle piccole bollicine ci ripagano delle nostre aspettative facendoci apprezzare le note fruttate anche all'interno del cavo orale; il tutto supportato da una buona acidità di questo vino molto beverino.
Ottimo accompagnato da un bel piatto di pane e soppressa o salame o un piatto che si distingua per la sua grassezza e sapidità contrastate elegantemente dall'effervescenza e morbidezza del vino

I racconti della storia...

Curiosità: Vino, e vitigno, molto antico, menzionato già nel Medioevo, il Bonarda è una delle espressioni più tipiche del terroir emiliano-lombardo. Il vitigno Croatina, chiamato Bonarda nella zona dei colli piacentini, è originario dell'Oltrepò Pavese, probabilmente di Rovescala, piccolo borgo della val Versa, ma si è largamente diffuso – non solo in provincia di Pavia, ma anche nel Piacentino, in Piemonte e persino in Veneto – per la sua alta resistenza all'oidio, una malattia della vite nota anche come ‘mal bianco’.
È l'Ottocento il secolo nel quale si registra un incremento degli impianti e dell'attenzione riservata al vitigno; se ne occupano fior fior di ampelografi: nel 1875 Pierpaolo Demaria e Carlo Leardi nell'opera L'ampelografia della provincia di Alessandria, nel 1877 il conte Giuseppe di Rovasenda, nel suo Saggio di una ampelografia universale, e più tardi, nel 1906, Girolamo Molon.
La svolta arriva con l'inserimento del vino nella doc Colli Piacentini, istituita nel 1967, e con il conseguente impegno dei viticoltori che, soprattutto fra gli anni Sessanta e gli anni Settanta, si dedicano alla valorizzazione di un vitigno dalle grandi potenzialità: un vitigno che ha dato vita nel tempo a un vino di grande beva, moderno, molto apprezzato dal pubblico e per questo molto popolare fra intenditori e semplici appassionati.